Ho voluto realizzare dei ritratti in cui la distanza tra osservato e osservatore fosse così breve da suggerire un rapporto di fiducia, di intimità, d’amicizia se non di vero affetto. Vicini, magari per continuare un racconto iniziato in un altro luogo, in un altro tempo, senza remore né timori né vergogna, in fedele attesa di “un dialogo pacato”.
Avevo già iniziato a realizzare i primi ritratti quando ho letto una poesia di Adam Zagajewski dal titolo “Nella bellezza altrui” e vi ho riconosciuto lo stesso identico spirito del mio lavoro. Un incontro magico tra parole e figure che mi ha suggerito il titolo di questo progetto.
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